Il Ganoderma Lucidum è un efficace antiossidante, protegge dal cancro e mantiene giovani

26.03.2014 18:34

Nel 1985 sono state condotte delle ricerche sull'argomento presso la Scuola di Medicina Tradizionale Cinese di Bejing. Fino ad allora non era stato possibile individuare i responsabili dell'effetto antiossidante. Ora è certo che le sostanze contenute nel Ganoderma Lucidum attaccano i radicali liberi, riducendo fino al 50% la presenza nel sangue dei due radicali più aggressivi (superossido e idrossido); si tratta di un risultato molto positivo, difficilmente conseguibile con altri antiosidanti.

 

Altre ricerche confermano che i contenuti del fungo stimolano la produzione di un aggressore dei radicali proprio dell'organismo: si tratta del superossido dismutase (SOD).  Gli effetti rinvigorenti che gli vengono attribuiti dalla medicina cinese sono riconducibili, tra l'altro, alla sua capacità di attaccare i radicali liberi e di potenziare le forze di autoguarigione.

 

Se il Ganoderma Lucidum viene usato quotidianamente come integratore alimentare, i suoi effetti antiossidanti e immunostabilizzandi sono duraturi, perché contribuisce a neutralizzare alcuni degli stimoli nocivi della vita moderna.

Antiossidanti, proteggono dal cancro e mantengono giovani

I radicali liberi dell'ossigeno e dell'azoto sono molecole chimiche altamente reattive, la cui azione nociva sulla salute ha suscitato negli ultimi anni un grande interesse scientifico. Queste sostanze sono prodotte dall'organismo, perché la loro formazione viene favorita dalla presenza di elementi, quali:

  • alcol
  • nicotina
  • ozono e ossido di azoto nell'aria (soprattutto in estate)
  • metalli pesanti quali mercurio, piombo e cadmio
  • farmaci
  • raggi ultravioletti
  • smog
  • pesticidi
  • conservanti negli alimenti
  • cibi affumicati e salmistrati
  • composti degli idrocarburi, presenti in molti prodotti chimici.

 

L'elenco assolutamente incompleto dimostra in maniera chiara come sia impossibile sottrarsi completamente all'influsso dei radicali liberi.

 

Queste sostanze sono pericolose perché, essendo instabili, cercano di creare dei legami per formare una molecola stabile. Esse, infatti, attaccano le molecole delle cellule organiche, intervenendo considerevolmente nel ciclo regolare di un organismo sano e dando luogo a malattie quali cancro, arteriosclerosi, artrite, ecc.La loro influenza sul funzionamento regolare del sistema immunitario è pertanto estremamente dannosa.

 

Secondo alcune teorie la presenza concentrata di queste molecole nell'organismo accelererebbe il processo di invecchiamento o addirittura ne sarebbe la causa scatenante. Un esubero di radicali liberi può, per esempio, favorire l'avvizzimento della pelle.

 

Il processo di invecchiamento è così complesso, che sicuramente non è riconducibile a un unico fattore. Il medico e chimico Denham Barman dell'Università del Nebraska ha dimostrato che i danni causati dai radicali liberi sono simili ai cambiamenti biologici che si manifestano nel processo di invecchiamento (per esempio, alterazioni del tessuto connettivo e delle pareti dei vasi sanguigni). L'azione dei radicali liberi favorisce il deposito nelle cellule dell'organismo, della cosiddetta "scoria cellulare" Lipofuscin, la quale impedisce il buon funzionamento delle cellule. Questa sostanza si riproduce in quantità concentrata con l'avanzare dell'età. Il dottor Barman paragona il processo di invecchiamento a una sorta "ruggine", che impedisce all'organismo di funzionare bene.

 

Frank-Daniel Schulten : REISHI il fungo dell'immortalità, 2007