Un eccellente adattogeno

Ciò che la scienza moderna descrive in modo relativamente complicato non è niente più che una sintesi aggiornata di quanto i medici cinesi, già millenni fa, avevano convalidato e osservato tra gli effetti terapeutici del Ganoderma Lucidum.

Sorprende sapere che molte piante alle quali si attribuisce effetto adattogeno, com il Ginseng, siano ricche di sostanze chimiche, come gli steroidi (strettamente conessi con ormoni propri dell'organismo) e i triterpeni. Anche il Ganoderma Lucidum contiene in grande quantità questi principi, responsabili, tra l'altro, del suo gusto amaro. Finora vi sono stati rintracciati più di cento triterpeni: solo pochi di questi sono stati isolati ed esaminati scientificamente per testarne l'efficacia.

 

 Triterpeni                          

Effetto

Acidi ganodermici
A, B,C-2, D                        
inibiscono la produzione di istamina
Acidi ganodermici
R, S
epatoprotettore
Acidi ganodermici
B, D, F, H, K,S
riducono l'ipertensione arteriosa, perché inibiscono il cosiddetto Angiotensin Converting Enzyme (ACE), che a un primo stadio produce l'ormone angiotensina, che alza la pressione arteriosa
Ganodermadiol riduce l'ipertensione arteriosa, inibendo l'ACE (vedi sopra)
Acido ganodermico Mf inibisce la sintesi di colesterina
Acido ganodermico T-O inibisce la sintesi di colesterina
Acido ganodermico B inibisce la sintesi di colesterina

 

La relazione armoniosa tra le diverse sostanze presenti nel Ganoderma Lucidum

Non conosciamo ancora tutti i triterpeni contenuti nel Ganoderma Lucidum, ma sappiamo che hanno effetti molto particolari sull'organismo. Come il Ginseng, esiste tra le sostanze una relazione armoniosa, che ha un effetto sinergico sul potere di autoguarigione dell'organismo. Il sistema immunitario è una delle basi da cui partire per spiegare l'azione del Ganoderma Lucidum.

Gli adattogeni, sostanze dall'azione normalizzante

La definizione "adattogeno" venne coniata dai professori Brekham, Petkov e Schole per definire il fattore che non provoca disordini, se non minimi, nelle funzioni fisiologiche dell'organismo, dotato di azione normalizzante aspecifica e indipendente dalla tipologia dello stato patologico. A. M. Kirchdorfer riassume come segue l'effetto di queste sostanze: "L'influsso biochimico diretto sui processi metabolici cellulari avviene ai sensi di un maggiore adattamento dell'organismo allo sforzo. Gli adattogeni sono ben definiti dai cosiddetti stimoli aspecifici, perché gli stimoli apecifici avviano una serie biologica di transformazioni che possono intervenire nel meccanismo di adattamento solo su prodotti del metabolismo di secondo e terz'ordine".

Nonostante l'elevato potere biochimico, l'influenza biologica di processi metabolici nelle cellule organiche presenta effetti nocivi del tutto marginali (basso livello di tossicità). Proprio per queste motivo, queste sostanze si differenziano dai rimedi terapeutici tradizionali.

La medicazione prolungata nel tempo, e quindi la somministrazione di principi attivi per lunghi periodi o addirittura per tutta la vita, non pregiudica l'effetto o l'impoverimento dei sistemi debilitati. In poche parole, non c'è un effetto assuefazione.

L'insorgenza di fenomeni allergici è del tutto esclusa.

Secondo i parametri sopra descritti, gli adattogeni sono rimedi all'indisposizione del fisico. E' palese ciò che questo significa per una cellula, la quale, invecchiando, tende più facilmente all'indisposizione e all'errore.

 

Frank-Daniel Schulten : REISHI il fungo dell'immortalità, 2007